CHE COSA E’
L’ulcera solitaria del retto è una patologia cronica benigna che interessa il retto ed è spesso associata a disturbi della defecazione; anche se spesso viene ritenuta una patologia tipicamente associata a prolasso rettale, l’entità di questa associazione è risultata molto variabile nelle diverse casistiche (da 13% a 94%).
INCIDENZA
La sua incidenza è di circa 1-3/100.000 all’anno e l’età media di insorgenza è 49 anni . La causa è sconosciuta, anche se sono stati descritti sporadicamente casi associati con l’assunzione topica di analgesici o di ergotamina.
SINTOMI
I sintomi più frequenti sono la stipsi (con le tipiche caratteristiche della stipsi da defecazione ostruita) e l’ematochezia, presenti entrambe in circa la metà dei pazienti. Nel 20-40 per cento dei pazienti è presente diarrea, più raramente dolore rettale. E’ però da notare che in circa un quarto dei casi l’ulcera solitaria del retto è del tutto asintomatica e costituisce un reperto occasionale nel corso di esami endoscopici eseguiti per altri motivi.
DIAGNOSI
Dal punto di vista endoscopico, una vera “ulcera solitaria” è presente in realtà in una minoranza di pazienti (il 35 per cento circa): nel 25-30% dei casi sono infatti presenti ulcere multiple, nel 25-44% lesioni polipoidi e nel restante 18-27% si rilevano soltanto iperemia e/o granularità della mucosa .
In tutti questi casi, come ovvio, possono porsi problemi di diagnosi differenziale sia con le malattie infiammatorie intestinali, sia con patologie neoplastiche.
Il quadro istologico caratteristico è rappresentato da distorsione delle cripte, sostituzione dello stroma della lamina propria con fibre collagene e cellule muscolari male orientate, ispessimento e scompaginamento della muscolaris mucosae (quadro definito “obliterazione fibromuscolare”.
Recentemente sono stati descritti anche quadri eoc-endoscopici caratteristici, come disomogeneità della sottomucosa, ispessimento della muscularis propria ed ispessimento dello sfintere anale interno .
La diagnosi si poggia principalmente sul quadro endoscopico ed istologico: altre indagini come la defecografia e la manometria ano-rettale possono essere utili per documentare la presenza di prolasso anorettale o di dissinergia del pavimento pelvico.
TERAPIA
Le possibilità terapeutiche sono piuttosto scarse: in tutti i pazienti sono da raccomandare misure generali come evitare un eccessivo straining, evitare la manipolazione digitale, ridurre il tempo passato alla toilette, assumere una dieta ricca di fibre ed eventualmente lassativi di massa.
Non esistono sicure prove di efficacia della mesalazina e del sucralfato topici, che sono stati utilizzati solo in studi non controllati mentre gli steroidi topici sono risultati inefficaci .Nei pazienti con evidente sindrome da defecazione ostruita può essere utile il bio- feedback . Esistono segnalazioni aneddotiche sull’efficacia di trattamenti endoscopici come la coagulazione con Argon Plasma o l’iniezione di colla di fibrina (quest’ultima utilizzata in un piccolo studio controllato)
Nei pazienti con sintomi gravi refrattari ad ogni altro trattamento sono state utilizzate diverse forme di terapia chirurgica, ma con risultati nel complesso poco soddisfacenti .